Domenica 11 giugno 2023, ore 21.00
Teatro Olimpico, Vicenza
Ecuba
Tragedia in tre atti, da Euripide – musica e testi di Gian Francesco Malipiero
Prima rappresentazione assoluta: Teatro Reale dell’Opera, 11 gennaio 1941 diretta dal M° Tullio Serafin
Personaggi ed interpreti
Ecuba Yuliya Pogrebnyak
Polissena Laura Polverelli
Una servente Graziella DeBattista
Ulisse Paolo Leonardi
Taltibio Patrizio La Placa
Agamennone Michele Soldo
Polimestore Alberto Mastromarino
Orchestra di Padova e del Veneto
Maestro direttore e concertatore Marco Angius
coro Iris Ensemble
maestro del coro Marina Malavasi
Sfogliando lo spartito di quest’opera, scritta tra il 1939 e il 1940, si ritrovano nelle pagine riservate al Coro femminile (le prigioniere troiane) gli elementi che hanno contraddistinto il percorso di Malipiero fin dal primo decennio del Novecento: l’emancipazione dalla tradizione del melodramma italiano a favore di uno stile più cosmopolita e consapevole delle proposte dei compositori francesi, tedeschi e russi; la rinuncia a ogni cedimento alla retorica e al descrittivismo musicale; la padronanza della tecnica compositiva, negli aspetti armonici e contrappuntistici; la predilezione per un diatonismo modale che, emancipandosi dai retaggi romantici, si ispira piuttosto al linguaggio del primo Barocco, reso familiare all’autore anche dalla trascrizione delle opere monteverdiane.
Lo stile dei Cori è elegante e lineare, ispirato a un contrappunto a due voci che si appoggia alle consonanze perfette, si dipana in una polifonia essenziale, ricorre all’imitazione canonica ma non disdegna di condensarsi in unisono quando sia necessaria una particolare evidenza del testo. L’impianto modale – linguaggio ideale per un testo classico – supera definitivamente stile e carattere dei Cori operistici dell’Ottocento e anche del primo Novecento (Mascagni, Puccini), ricollegandosi ai Cori dell’opera barocca, come Orfeo di Monteverdi.
Il rapporto tra testo e musica è sempre profondo, mai artificioso; in ogni frase si riscontra la ricerca della linea melodica ideale, della singola nota preziosa, che restituisca al Coro il ruolo di personaggio/narratore che rivestiva nell’antica Grecia.
